Pochi ne hanno parlato, ma la novità è importante: dall’11 settembre l’efficienza energetica è un obbligo di legge che tutti i paesi dell’Unione europea dovranno recepire entro i prossimi 18 mesi. Che cosa significa questa decisione? Sulla spinta di un deficit energetico insostenibile (quasi cento miliardi di euro nel 2011) l’Unione ha deciso finalmente di battere un colpo e di creare le premesse per spingere al massimo sul risparmio e sul taglio degli sprechi. I margini sono enormi, se si pensa che l’inefficienza energetica vale circa il 25 per cento dei consumi domestici. In pratica: prendete una bolletta, tagliatene il valore di un quarto e ottenete quanto si potrebbe risparmiare se fossero eliminati gli sprechi di energia.
La spinta dell’Unione, che auguriamoci sia presto tradotta dal governo e dal parlamento italiano in una legge nazionale, ha anche un altro significato: incentivare al massimo interventi di riqualificazione energetica sia negli edifici privati sia in quelli pubblici. Dove lo spreco dilaga. Anche perché, come nel caso dell’Italia, oltre il 70 per cento del patrimonio edilizio ha un’età superiore ai trent’anni e ha bisogno urgente di ammodernamento. Il riscaldamento condominiale con le pompe di calore, per fare un esempio, che secondo le direttive dell’Unione dovrà coprire il 70 per cento del fabbisogno energetico, si traduce in un risparmio dei costi di circa un terzo nei consumi. Trasformare l’efficienza energetica in una legge, a questo punto, è un dovere e un’opportunità. Anche per creare una leva sulla quale sviluppare politiche concrete a favore della crescita economica. Una crescita sana, sostenibile e non predona rispetto all’ambiente e alle risorse naturali.
Un’idea di quale potenziale contiene la rivoluzione dell’efficienza energetica mi è arrivata leggendo in anticipo alcune relazioni previste all’Innovation festival di Bolzano in calendario dal 27 al 29 settembre. Bolzano ha già deciso di tradurre l’efficienza energetica in un obiettivo: diventare, entro il 2030, una città C02 neutral, ovvero indipendente dall’uso di fonti energetiche fossili. Ciò significa che entro quella data per riscaldare case, industrie e uffici si dovrebbero consumare 390 gigawattora rispetto agli attuali 1260 con un crollo delle emissioni di CO2 da 317mila a 54mila tonnellate e con un risparmio di 90 milioni di euro all’anno. Non tutte le città hanno le condizioni ambientali di Bolzano, non tutte dispongono di una tradizione green come quella del territorio altoatesino, ma una cosa è sicura: l’efficienza energetica cambierà radicalmente i nostri consumi e perfino i nostri stili di vita. E per fortuna l’Europa lo ha capito.
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