martedì 25 settembre 2012

PROFUMO, RIVEDERE PROGRAMMI DI ORA DI RELIGIONE

''Credo che il paese sia cambiato, nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni e paesi diversi. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che debba essere piu' aperto. Ci vuole una revisione dei nostri programmi in questa direzione''. Lo ha affermato il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, in merito alla possibilita' di rivedere i programmi scolastici anche a causa dell'aumento di alunni stranieri in classe. Un discorso che vale per l'ora di religione, ma anche ''per l'ora di geografia'', che, secondo Profumo, si puo' studiare anche ascoltando le testimonianze di chi viene da altri paesi. ''La scuola e' piu' aperta e multietnica e capace di correlarsi al mondo di oggi'', ha concluso il ministro. La proposta trova l'accordo degli studenti. Il ministro dell'Istruzione ha "ragione" quando parla della necessità di rivedere i programmi di religione e di geografia. Lo dichiara il Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi, Daniele Lanni: "Vanno assolutamente riviste. Questo non può però bastare per risollevare la didattica italiana, ferma a più di 40 anni fa". "Il mondo nel quale viviamo è cambiato completamente" prosegue Lanni "Oggi siamo in grado con un click di conoscere ogni parte del mondo, mentre a scuola siamo ancora fermi al gessetto, la lavagna, i grembiuli, la didattica frontale, i test a crocette. Siamo assolutamente convinti che sia necessario rivedere tutti i programmi, cambiare i sistemi di apprendimento e riformare il sistema di valutazione". "Dopo la sua personale crociata contro il Nord, adesso il ministro Profumo dichiara guerra all'ora di religione. Se nelle nostre scuole ci sono anche studenti che vengono da altri Paesi, è giusto che rispettino le nostre radici cristiane e imparino la millenaria cultura dei nostri territori. Se poi il ministro dell'Istruzione intende cancellare dalla scuola la nostra storia, gli consigliamo di andarsi prima a fare un giro nei Paesi islamici per vedere quale religione insegnano nelle loro scuole". Lo dichiara il deputato della Lega Nord, Davide Cavallotto. "Apprezziamo le dichiarazioni del ministro sulla necessità di rivedere i programmi scolastici: la scuola come luogo privilegiato della crescita dei nostri ragazzi deve essere al passo con i tempi e con questa società in continua trasformazione", ha detto Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige, Movimento italiano genitori. "Occorre rivedere completamente alcuni insegnamenti, come la geografia, che dovrebbe essere approcciata con nuovi strumenti, o la religione, diventata ormai la 'cenerentola' dell'orario scolastico. L'ora di religione, così come è prevista e organizzata attualmente, finisce per svilire il senso stesso della materia che non è più trasmissione del senso religioso. Chiediamo maggiore rigore anche per ciò che concerne i libri di testo, affinché siano scelti libri dai contenuti puntuali e corretti, senza le imprecisioni e le riletture ideologiche di cui purtroppo tali testi sono infarciti". "Come genitori - conclude Maria Rita Munizzi - vogliamo una scuola che sappia educare e formare i nostri figli con gli strumenti più appropriati". I radicali si dicono "favorevoli" in merito alla proposta Profumo "purchè sia chiaro che si deve passare dall'abolizione dell'esistente", afferma la senatrice dei Radicali, Donatella Poretti. "Oggi nelle scuole italiane non si insegna storia delle religioni, ma si fa catechismo coi soldi pubblici. E non basta rivedere i programmi perchè quell'ora è anche gestita dalla Chiesa cattolica. Inutile ricordare al ministro, che attualmente l'ora di religione è l'ora di "Insegnamento della Religione Cattolica", facoltativa ma pagata con soldi pubblici e gestita dalla Chiesa Cattolica sia in merito ai programmi (che fin dalla scuola materna sono comunque di catechismo) sia in merito ai 25 mila insegnanti di religione, fino al 2004 assunti senza concorso, e ancora oggi un 30 per cento lasciato alla discrezione della curia diocesana", prosegue la nota. "Il bilancio della Cei degli scorsi anni rilevava paradossalmente come a fronte di un calo di presenze di studenti del 2 per cento corrispondeva un aumento di insegnanti di religione del 14 per cento", ha concluso Poretti. BIBLIOTECA MINISTERO E' PATRIMONIO PER PAESE - La biblioteca del Ministero dell' Istruzione "é un patrimonio per il paese, un bene comune che si deve trasmettere". Ne è convinto il ministro Francesco Profumo, che oggi ha visitato assieme a una scolaresca i locali di viale Trastevere che custodiscono "70 mila opere raccolte in 150 anni di storia d'Italia". Pagelle, abaci, abbecedari, documenti rari e volumi che potranno essere visitati da tutti durante l'orario di apertura della biblioteca. "La prospettiva per il futuro è creare una biblioteca digitale - ha annunciato il ministro - il progetto partirà a dicembre e a oggi sono già 10 mila le opere digitalizzate". Profumo ha confessato agli studenti: "una delle prime cose fatte quando sono arrivato al Ministero è stata la visita alla biblioteca, che rappresenta la storia dell'uomo. Un anno dopo credo che i nostri ragazzi debbano poterla condividere e visitare. Credo che una scuola più aperta e moderna debba cominciare dall'apertura della biblioteca". E tra un documento storico e l'altro, ai cronisti che gli chiedevano se a oggi fosse un peccato passare alle pagelle elettroniche, il ministro ha replicato: "Oggi è un tempo diverso da allora; sono cambiate le modalità di trasmissione del sapere, della conoscenza e dei dati. Credo che ogni documento debba rappresentare il proprio tempo".


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