martedì 25 settembre 2012

Risparmio, Draghi riporta il sereno

Fondi: raccolta positiva per 1,75 mld I mercati finanziari si calmano, sotto l'azione delle banche centrali, e i risparmiatori italiani tornano diligentemente a indirizzare i loro risparmi verso fondi comuni e gestioni patrimoniali, in gran parte di diritto estero: secondo i dati diffusi stamane da Assogestioni, infatti, agosto si è chiuso con un segno positivo per il sistema del risparmio gestito italiano, con oltre 1,75 miliardi di euro di raccolta netta positiva. Analizzando il dato nel dettaglio si scopre peraltro che se le gestioni collettive hanno segnato nel complesso una raccolta nette positiva di oltre un miliardo di euro, i soli fondi di diritto estero hanno chiuso il mese con un risultato positivo pari a 1,6 miliardi, mentre quelli di diritto italiano hanno sofferto deflussi netti per altri 722 milioni di euro. Tra le tipologie di prodotti i fondi obbligazionari e flessibili hanno raccolto rispettivamente 1,6 miliardi e 239 milioni, mentre i monetari hanno segnato fuoriuscite nette per 585 milioni, gli azionari per 276 milioni, i bilanciati per 175 milioni e i fondi hedge per 119 milioni. Come dire che l'ex "popolo dei Bot" sembra essersi convinto ad allungare l'orizzonte dei propri investimenti (passando da strumenti di tipo monetario, che ormai rendono meno dell'inflazione, a prodotti obbligazionari che sembrano garantire rendimenti più interessanti e forse ulteriori capital gain nei prossimi uno o due anni), più che ad un allargamento degli stessi (e infatti i fondi azionari soffrono ancora, nonostante il recupero estivo dei listini). *BRPAGE* Il patrimonio sotto gestione è salito a 976,8 miliardi dai 961,5 miliardi di fine luglio, beneficiando dei flussi di raccolta, dei risultati dell'attività di gestione e dell'andamento dei mercati finanziari: se nel caso delle gestioni collettive (488,6 miliardi) la parte del leone continuano a farla i fondi aperti (445 miliardi), le gestioni patrimoniali (488,2 miliardi) restano prodotti destinati in larga parte ad investitori istituzionali (396 miliardi, contro 92 miliardi scarsi di patrimonio delle gestioni destinate a investitori retail). Segnali di recupero, dunque, che non bastano tuttavia a riportare in pari il conto da inizio anno: la raccolta netta totale è ancora negativa per oltre 7 miliardi di euro, di cui 6,85 miliardi persi dalle gestioni patrimoniali mentre afflussi e deflussi tra fondi chiusi e aperti quasi si equivalgono: 1,2 miliardi per i primi, -1,4 miliardi per i secondi. Segno di un intenso lavoro da parte di banche e promotori per riallocare il risparmio loro affidato, nella speranza che una migliore asset allocation consenta di ottenere risultati più soddisfacenti di quelli visti finora.

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