sabato 1 novembre 2014

Fumarsi la vita!

Fumare una sigaretta? Tanto vale attaccarsi al tubo di scarico di un Tir. Paradossale, ma non molto. Infatti gira proprio attorno a un esperimento e al confronto tra il fumo di sigaretta e il fumo di scarico di un grosso camion la Giornata Mondiale senza Tabacco dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

sigaretta
E i risultati sono sorprendenti. Detto brutalmente, l’inquinamento che provoca una sigaretta è superiore a quello causato dalle polveri sottili che escono dallo scarico di un Tir. In numeri, 8 minuti  una sigaretta accesa produce emissione di polveri fini e ultrafini fino a 4 volte più alte del motore.Un esperimento rigorosamente scientifico, guidato dai Pneumologi dell’Istituto milanese, che con lo stesso strumento e nelle stesse condizioni, all’interno di un container stagno,  hanno misurato il particolato solido emesso – Pm1, Pm2,5 e Pm10, le sostanze che abbiamo imparato a conoscere quando si parla dell’inquinamento delle nostre città – dal fumo e dal Tir . La sigaretta ha battuto il motore in tutti i casi, sia in media sia nei picchi, come si può capire dal grafico qui sotto:

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Fonte Istituto Tumori Milano
 Numeri come questi dovrebbero scoraggiare a fumare, ma così non è nel nostro Paese. Aumentano, al contrario, quelli che non sanno rinunciare alle sigarette, e aumentano anche i nuovi fumatori, soprattutto tra le donne. Ma il dato che fa più riflettere è che amumentano i forti fumatori, quelli che consumano più di 15 sigarette al giorno, in particolare tra i giovani e i giovanissimi. Passato l’effetto delle sigarette elettroniche, che per poco tempo hanno soppiantato il tabacco, i fumatori sono di nuovo in crescita. A nulla servono evidentemente i divieti , le tasse che aumentano  sembrano scoraggiare poco, anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità davanti ai dati in crescita e ai costi sociali delle malattie che derivano dal fumo, ha proposto di portare molto in alto i balzelli legati ai pacchetti di sigarette. Fumare deve diventare sempre più costoso, dicono dall’Oms, perchè solo rendendolo antieconomico si potrà sconfiggere. Il rischio però è che il contrabbando, la criminalità invada il mercato con prodotti di scarsa qualità e ancora più nocivi.

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